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Come escludere un figlio dalla successione

Strumenti legali in Italia

6 Nov 2024 | News

Come escludere un figlio dalla successione: strumenti legali in Italia

In Italia, il Codice Civile stabilisce che i figli hanno diritto a una quota di legittima nella successione dei genitori, rendendo complessa l’esclusione completa di un figlio dall’eredità. Tuttavia, esistono specifici strumenti giuridici che possono aiutare a limitare o ridurre la quota ereditaria spettante a un figlio. Scopriamo quali sono e come possono essere applicati.

Indegnità a succedere: quando si può escludere un figlio dall’eredità

In caso di comportamenti gravemente lesivi verso il genitore, come reati contro il genitore stesso o il coniuge, il figlio può essere dichiarato “indegno” a succedere. Questa condizione è regolata dall’art. 463 del Codice Civile e richiede un procedimento giudiziario. L’indegnità può portare all’esclusione totale del figlio dal patrimonio ereditario.

Donazione e testamento: strumenti per ridurre la quota ereditaria

Attraverso il testamento, è possibile distribuire il patrimonio in modo da limitare la parte destinata ai figli, rispettando comunque la quota di legittima. Il genitore può disporre della quota disponibile, la parte non vincolata, assegnandola ad altri eredi e riducendo così l’eredità del figlio.

Diseredazione e accordo di rinuncia all’eredità

La diseredazione permette di lasciare al figlio solo la quota minima obbligatoria. In alternativa, con un accordo di rinuncia all’eredità, un figlio può rinunciare volontariamente alla propria quota in cambio di un beneficio, come una donazione in vita.

Patti di famiglia: tutela per aziende e attività produttive

I patti di famiglia sono strumenti specifici per imprenditori che desiderano destinare l’azienda a uno o più figli, escludendone altri. Tuttavia, gli eredi esclusi devono essere compensati economicamente per evitare contestazioni.

Come trasferire il patrimonio senza azioni di riduzione

Per evitare contestazioni post-mortem, esistono modalità per trasferire beni in vita che limitano le azioni di riduzione:

  • Donazione indiretta: come una vendita a prezzo simbolico, può essere più difficile da impugnare rispetto a una donazione diretta.
  • Trust: pur essendo soggetto a restrizioni, un trust correttamente strutturato può escludere i beni dalla successione.
  • Intestazione a terzi: la proprietà di beni affidata a terzi, se non finalizzata a ledere la legittima, può risultare meno contestabile.
  • Assicurazioni sulla vita: le polizze non fanno parte dell’asse ereditario, escludendo di fatto le somme ricevute dalla successione.

Vitalizio assistenziale e altre soluzioni per trasferire beni

Il vitalizio assistenziale è un contratto in cui un bene viene trasferito in cambio di assistenza fino alla morte del proprietario. Questo strumento, non essendo una donazione ma un contratto sinallagmatico, limita le possibilità di contestazione da parte degli eredi.

Contratti alternativi al vitalizio assistenziale

Tra i contratti simili che riducono le impugnazioni ereditari troviamo:

  • Contratto di mantenimento: prevede l’assistenza continuativa in cambio di beni, riducendo la possibilità di azioni legali.
  • Vendita con riserva di usufrutto: permette di vendere un immobile riservandosi l’usufrutto, riducendo il rischio di contestazione.
  • Vendita della nuda proprietà: si vende la nuda proprietà mantenendo l’uso dell’immobile, una soluzione meno impugnabile di una donazione.

Queste opzioni permettono una gestione più flessibile e sicura del patrimonio, specialmente quando si vuole favorire alcuni eredi rispetto ad altri o preservare l’utilizzo dei beni fino alla propria morte. Per applicare correttamente queste strategie, è consigliabile avvalersi di un avvocato specializzato in diritto successorio.

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